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Dermatologia Estetica - NUOVA TECNICA DI LIFTING AUTOINDOTTO BIOLOGICO, NON CHIRURGICO, MEDIANTE L’IMPIANTO DI FILI SOTTOCUTANEI

JBP V-LIFT è una nuova tecnica per il trattamento dei cedimenti della cute, fenomeni che si producono nel corso degli anni per effetto gravitazionale e per l‘usura dei tessuti, in particolare del collagene e dell’elastina.
La forma naturale del viso nei soggetti giovani è paragonabile ad una” V “, ma quando il volto invecchia si crea il processo inverso dando origine ad una” V” rovesciata “ , più simile ad una “ A” Infatti molte persone tentano di combattere questo fenomeno facendosi riempire con delle quantità di prodotti questi rilassamenti, con il risultato che il più delle volte si viene a creare una forma innaturale del viso che diventa quadrato, o rotondo “ tipo faccione”. I riempimenti sono molto utili, ma dopo un attento studio delle proporzioni del volto.
I sistemi che la medicina e la chirurgia estetica offrono per intervenire e creare un processo di risollevamento dei tessuti sono principalmente il lifting chirurgico, per chi non vuol ricorrere alla chirurgia, o come preventivo in una fascia di età compresa tra i 40 e i 60 anni si può chiedere aiuto ai metodi non chirurgici.
Tra questi ultimi c’è questa nuova tecnica che utilizza fili totalmente riassorbibili, senza ancoraggio, tali da produrre un lifting biologico, in pratica l’organismo viene auto indotto a produrre delle fibre collagene localizzate intorno all’introduzione dei fili , in modo da dare un’ impalcatura sottocutanea atta a contrastare il fenomeno di scivolamento dei tessuti verso il basso. In pratica si infilano sotto la cute, nel derma , tanti fili di diversa lunghezza e calibro , posizionati come un reticolo lungo i vettori della caduta del tessuto, come una palizzata di ancoraggio. Non necessita di incisioni o di punti di sutura e il suo meccanismo è esclusivamente biologico e fisiologico.
I fili utilizzati sono fatti di polidioxanone, che è una sutura sintetica monofilamento totalmente riassorbibile utilizzata da molti anni in chirurgia, indicata per riavvicinare i lembi di tutti i tipi di tessuti molli, persino nella delicata chirurgia pediatrica cardiovascolare e nella chirurgia oculistica.
Prima di procedere al trattamento, con la paziente seduta si effettua un controllo dettagliato di viso e collo, per individuare le principali zone di cedimento, quindi si passa alla marcatura, disegnando le linee da seguire, che diventano particolari per ogni singolo paziente, in base alla sua fisionomia e ai difetti da trattare.
Tutte le zone del viso-collo possono essere prese in considerazione sia la fronte, il sopracciglio, le pieghe naso-geniene, i cedimenti della zona zigomatica e della linea della mandibola, le rughe della marionetta ai lati della bocca, le pieghe del mento e altri inestetismi da correggere.
A questo punto preparo la zona da trattare ben detersa e applico una pomata anestetica per circa 20-30 minuti, anche se la metodica è veramente molto poco dolorosa Quindi si procede all’inserimento dei fili con una particolare metodica:
più profondi quelli di calibro maggiore, più superficiali quelli più sottili, in modo appunto da creare una rete di sostegno sotto la pelle.
Si osserva un miglioramento immediato, però apparente, per effetto del leggero edema che si produce subito dopo l’inserimento dei fili.
In realtà il risultato si incomincia a vedere dopo due settimane con aumento nel giro di un mese e poi di settimana, in settimana fino a circa tre mesi. Una volta stabilizzato il risultato questo poi si mantiene da 6 a 12 mesi fino anche a 18 mesi e dipende essenzialmente dall’età, dal tipo di cute , dal grado di rilassamento cutaneo, dalle capacità individuali di produrre nuovo collagene, cosa che varia da persona a persona.
Già da anni si parla di fili di sospensione per rialzare i tessuti, quelli usati fino ad ora, però, non erano totalmente riassorbibili, necessitavano di ancoraggio, presentavano coni o spinette che potevano creare una certa irritazione o micro-lesioni nelle strutture sottocutanee, se non anche vere e proprie allergie.
A differenza di altri fili che vengono ancorati e creano tensioni e arricciamento dei tessuti, qui non si hanno artefatti e quindi non si verifica un effetto di trazione meccanica con conseguente arricciamento del tessuto.
Quando il filo è completamente riassorbito, la pelle risulta più tonica ed elastica e con un effetto di riempimento e risollevamento della zona impiantata, cosa che dura nel tempo perchè il collagene rigenerato si usura piano, piano.
Alla fine della seduta non vi ènessun effetto collaterale, se non un minimo arrossamento e una lieve sensazione di calore, che scompaiono nel giro di qualche ora, tanto che la paziente può riprendere subito le sue attività e può utilizzare anche il make-up.
Il trattamento è compatibile con tutte le altre tecniche dai filler, alla biorivitalizzazione, alla bioristrutturazione, alla tossina botulinica, PRP (plasma ricco di piastrine). E’ importante anche sapere che questa tecnica ha un ampio spettro di utilizzo.
Infatti il JBP V-LIFT è una terapia alternativa, non invasiva che oltre al viso e al collo può essere applicata anche in altre zone del corpo come le braccia, l’interno cosce, i glutei, le ginocchia, i gomiti, le rughette fra i seni e altre zone dove necessita sostegno e distensione dei tessuti.
Concludendo la vera innovazione consiste nel ricreare, per stimolo biologico, un tessuto proprio usurato dell’organismo con effetto anti-cedimento.